Mercoledì 4 Dicembre 2024 ore e 20.30
Monastero di Trinità dei Monti, Refettorio dei Minimi – ingresso € 15,00
Posilecheata. Musica colta e popolare nella Napoli del ‘600
Irene Scarpato, voce
ENSEMBLE AI VIS LOOP
Alessandro de Carolis, flauti dolci
Lorenza Maio, violino, flauto dolce
Carmine Scialla, chitarra battente
Giuseppe Copia, tiorba, chitarra barocca
Antonino Anastasia, percussioni
PROGRAMMA
Andrea Falconieri (1585-1656)
La suave melodia e Sua corrente
Folia Echa para my Senora
Anonimo, XVI secolo
Vurria ca fosse Ciaola
Gian Leonardo dell’Arpa ( 1530 ca.-1602)
Villanella che all’acqua
Andrea Falconieri
E vivere e morire
Corrente dicha l’Avellina, la Mota
L’eroica, Ciaccona
Anonimo, XVI secolo
Fuggi fuggi fuggi da questo cielo
Andrea Falconieri
Passacaglia
Filippo Azzaiolo (post, 1530 – 1569)
Chi passa per sta strada
Gian Leonardo dell’Arpa
Tre donne belle fanno gran battaglia
“Posilecheata” è il nome di un’operetta in dialetto napoletano composta da Pompeo Sarnelli intorno al 1684, consistente in una raccolta di fiabe introdotta da una cornice realistica in cui
l’autore immagina una scampagnata sulla collina di Posillipo.
L’antica collina napoletana, colorata da verdi paesaggi bucolici e villaggi di pescatori, rappresenta la perfetta ambientazione per le tematiche popolaresche espresse nelle cosiddette Villanelle alla Napolitana.
La Villanella o Villanesca, canzone popolare di radici forse contadine, conobbe una grande fortuna tra Cinque e Seicento, divenendo uno dei generi musicali popolareschi più amati negli ambienti colti, in cui si apprezzavano i testi spesso umoristici e talvolta persino irriverenti, rivolti a commentare con leggerezza la vita quotidiana.
Tra i primi compositori a esplorare e perfezionare la villanella troviamo, nel Cinquecento, Giovanni Domenico da Nola, Gian Leonardo Mollica (detto dell’Arpa) e Filippo Azzaiolo, autori di celebri raccolte di villanelle a tre voci. Con il loro lavoro, questi musicisti non solo elevarono questo genere, ma posero le basi per lo sviluppo di uno stile alla Napolitana che avrebbe avuto una grande diffusione in tutta Europa.
Andrea Falconieri, compositore e liutista napoletano attivo in Italia e in Spagna nella prima metà del Seicento, compone un buon numero di villanelle per voci e chitarra spagnola (Libro I di villanelle a una, due e tre voci con l’alfabeto per la chitarra spagnola, 1616).
In queste composizioni i temi arcadici e amorosi sono brillantemente enfatizzati dal talento compositivo del musicista, che mostra un gusto già precocemente barocco.
La musica strumentale di Falconieri è altrettanto interessante.
Ne Il primo libro di Canzone, Sinfonie, Fantasie, Capricci, Brandi, Correnti, Gagliarde, Alemanne e Volte, stampato a Napoli nel 1650 il compositore alterna balli di corte a sinfonie e composizioni su basso ostinato, attuando una interessante commistione tra il gusto musicale italiano e quello Spagnolo.
Le danze e le villanelle di Falconieri, con i loro ritmi vivaci e le loro melodie accattivanti, rappresentano appieno lo spirito della Napoli del Seicento, una città cosmopolita e viva, crocevia di culture e idee, ricchissima di un fermento musicale unico e variegato, che ancora oggi affascina e coinvolge.
Ai vis Lo Lop nasce dall’incontro tra musicisti appassionati tanto ai repertori colti della musica antica quanto alle musiche di tradizione orale. L’ensemble, già molto attivo sulla scena nazionale, si è esibito in numerose rassegne e festival di musica antica e di musica etnica sul territorio nazionale, come Errichetta Festival, il Barocco Festival Leonardo Leo, il Festival Barocco Alessandro Stradella di Viterbo e Nepi, la rassegna “Il mondo Novo” di Vicenza e molti altri.
Vincitore del Fringe Contest del Festival Barocco Alessandro Stradella, ha suonato in occasione del festival 2018 il brano “Canti dell’andata e del ritorno” composto dal compositore Norman Gomez Ballester ed eseguito in prima assoluta.
Nel 2018 il gruppo pubblica il primo lavoro discogra1co, dal titolo “Il popolano ostinato” per la Da Vinci Classics.