LE BIZZARRIE DEL VIRTUOSISMO VIOLINISTICO
Venerdì 4 dicembre 2015 ore 21,00
Chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio a Trevi
Vicolo dei Modelli, 73 Roma
Maria Grokhotova, violino
Serena Agostini, cembalo
Musiche di A. Corelli, H.I.F. Biber, J, S, Bach, G. F. Haendel
INGRESSO LIBERO
Programma
A Corelli (1653 – 1713)
Sonata Sesta dell’opera V, in La maggiore
Grave, Allegro, Allegro, Adagio, Allegro
H. I. F Biber (1644 – 1704)
Dalle ‘Sonate del Rosario’:
Passacaglia per violino solo
J .S. Bach (1685-1750)
Toccata BWV 912 in Re maggiore per clavicembalo
G. F. Haendel (1685 – 1759)
Sonata op 1 n 3 in La maggiore
Andante, Allegro, Adagio, Allegro
Il concerto si apre con la Sonata da Chiesa n. 5 op. V di Arcangelo Corelli. L’opera V è l’unica per violino solo e basso continuo delle sei raccolte dell’autore. Il successo di tale ciclo è dovuto agli elementi linguistici di grande novità, bilanciati fra l’equilibrio della struttura compositiva e le eleganti linee melodiche della grande tradizione italiana.
Un’appartenenza alla ‘scuola’ che portò a famosi aneddoti. Fra questi, il più popolare, è quello riguardante le difficoltà esecutive riscontrate dal maestro nell’eseguire l’Overture de ‘Il Trionfo del Tempo e del Disinganno’ di Haendel (Roma 1707), giudicato dal maestro troppo ‘nello stile francese’. Una performance che determinò addirittura l’ira del ‘sassone’ che, indispettito, gli strappò il violino di mano e suonò egli stesso il brano. L’apparente distanza fra i due maestri che, al di là dell’aneddoto, non è riscontrabile fra la sonata corelliana dell’opera V e la Sonata op. 1 n. 3 di Haendel. Il compositore d’oltralpe, a Roma fra il 1706 e il 1709, fu certamente influenzato dallo stile italiano di Corelli, Scarlatti e Pasquini. Linguaggi che nella Sonata per violino e basso ‘si riscontrano particolarmente nello stile raffinato delle linee melodiche e nel classico equilibrio della forma’.
Alla tradizione si appella anche la Toccata in Re Maggiore per cembalo di J. S. Bach. Un brano suggestivo, certamente suggerito dalle improvvisazioni seicentesche su tastiera di scuola spagnola, elevate ad un rango superiore dalla organizzazione ‘scientifica’ dei materiali tematici ed espressivi. Qui l’evoluzione strumentale, consolidando la tradizione che va da Frescobaldi a Buxtehude, è evidenziata sia nella fase introduttiva che nell’Allegro, quest’ultimo basato su una cellula ritmica costantemente ripetuta. Un procedimento nella piena ‘libertà’ esecutiva che si accentua nel non formulato adagio che non placa la vera natura irrequieta del brano. Anzi: la dicitura ‘con discrezione’, di chiara derivazione froberghiana, accentua la discontinuità degli elementi melodici, soprattutto nei passaggi finali che preludono all’esposizione dei temi dell’esaltante Fuga a 3 voci. Qui la polifonia è affrontata con un raro tempo di 6/16, con elementi costruttivi di grande vivacità che, nell’incalzare del un grande vortice sonoro, porta ad un disgregante e virtuosistico finale.
La Passacaglia in Sol minore di H. I. F. Biber chiude il ciclo delle 15 Sonate del Rosario. Una raccolta scritta per la confraternita del Rosario di Salisburgo (sonate del rosario o dei misteri, per violino e basso continuo), organizzata secondo il ciclo dei misteri del rosario. La Passacaglia è l’unico brano senza ‘scordatura’ della raccolta, tecnica derivata dalla scuola di Uccellini e Marini, ed è costruita su un tema ricorrente di quarta discendente Sol-Re.
Le innumerevoli variazioni che si susseguono dopo l’enunciazione del tema iniziale, sono una fluida catena di brevi variazioni nelle quali il virtuosismo strumentale è sottomesso a un’espressione raccolta e commovente.
Un procedimento estetico che si ricollega alla tradizione tedesca e diviene probabilmente la principale fonte d’ispirazione delle sonate per violino di J. S. Bach.
Serena Agostini
Nata a Bologna ha intrapreso gli studi musicali pianistici e clavicembalistici nel Conservatorio della sua città e si è perfezionata in musica antica con Luigi Ferdinando Tagliavini, Constance Frei e Klemens Schnorr, proseguendo gli studi di specializzazione alla Scuola Civica di Musica di Milano Claudio Abbado (Basso Continuo con Antonio Frigé e clavicembalo con Maurizio Croci).
Ha fondato l’ensemble Moto Eccentrico e collabora regolarmente con l’ensemble Piano&Forte. Nel marzo di quest’anno ha vinto ex aequo il premio per la sezione Basso Continuo al concorso internazionale di Pesaro.
Maria Grokhotova
Nata a Mosca ha iniziato gli studi musicali a 5 anni al Collegio Gnessins, continuando poi all’Accademia Musicale. Ha iniziato ad esibirsi all’età di 12 anni, ottenendo premi e riconoscimenti. Interessata all’esecuzione della musica di epoca barocca e classica con strumenti originali ha seguito regolarmente corsi in Austria e workshop a Mosca, ottenendo premi e riconoscimenti (Austria Barock Akademie Music Awards). Si perfeziona con Stefano Montanari presso la Scuola Civica di Milano e parallelamente collabora con l’Accademia della Scala. Ha inoltre all’attivo diversi concerti e registrazioni con l’Accademia Bizantina.