CANTATE E SONATE FRA ITALIA E GERMANIA 

 Sabato 12 dicembre 2015 ore 21,00

Chiesa di San Luigi dei Francesi
Piazza San Luigi dei Francesi, Roma

Ensemble Moto Eccentrico
Ayako Ono, soprano
Ida Febbraio, traversiere
Francesco Motta, tiorba
Claudio Frigerio, violoncello
Serena Agostini, clavicembalo

Musiche di G. Ph. Telemann, G.F. Haendel, B. Sabatini, L. Hofmann, F. Mancini

INGRESSO LIBERO 

Programma

G.Ph. Telemann (1681 –1767)
Concerto in Re maggiore per Flauto, clavicembalo e bc
Piacevole, Allegro, Largo, Vivace

G.F. Haendel (1685 –1759)
La bianca Rosa, cantata per soprano e bc
Larghetto, recitativo, Allegro

B. Sabadini (1650-1718)
Augelletti che sussurrate
Aria per soprano, tiorba e bc

L. Hoffman (1738 – 1793)
Divertimento per Flauto, clavicembalo e bc
Moderato, Andante, tempo di Minuetto

F . Mancini (1672- 1737)
Quant’è Dolce quell’ardore, cantata per soprano, flauto e bc
Largo, recitativo, Allegro

 

Musica strumentale e musica vocale si intersecano in questo programma che raccoglie autori tedeschi e italiani. in apertura il concerto di G. Ph. telemann, brano scritto per flauto e clavicembalo ‘obbligato’. Un chiaro esempio del compositore ‘autodidatta’ che concepisce lo strumento a tastiera autonomamente, in una funzione ‘concertante’ con il flauto, liberandolo dal vincolo del ‘semplice’ accompagnamento. A seguire la cantata di G. F . Haendel. Scritta a roma durante il soggiorno fra il 1706 e il 1708, mostra evidenti i segni della spiegata cantabilità italiana unita agli artifici compositivi della retorica musicale. Un lavoro che, nella sua dimensione cameristica, anticipa la variegata produzione musicale londinese. L’aria successiva di B. Sabadini, pur costruita per soprano solista, non disdegna il dialogo fra voce e strumenti. Di particolare pregio sono quelli tessuti con la tiorba che, abbandonando la funzione di basso continuo, assume un ruolo “concertante”, dialogando con le linee melodiche del solista. il divertimento di L. Hoffman si pone in un ambito di ricerca simile a quello di telemann. La scrittura articolata si evolve impegnando pariteticamente il flauto e il clavicembalo, ‘forgiando soggetti melodici’ accattivanti e di grande impatto esecutivo. infine la cantata ‘Quant’è Dolce quell’ardore’ del napoletano F. Mancini. Uno dei più vividi esempi compositivi della scuola partenopea. in essa va sottolineata la straordinaria coesione di voce solista e flauto che, nel rispetto della narrazione, elaborano i temi musicali in una dimensione corale di grande espressività.


Ensemble Moto Eccentrico
E’ un ensemble ad organico variabile nato in seno al Dipartimento di Musica Antica presso la civica Scuola di Musica “claudio Abbado” di Milano e si dedica allo studio ed all’esecuzione del vastissimo repertorio pre ottocentesco, con particolare attenzione allo studio di brani non noti e di autori meno conosciuti. A questo scopo collabora intensamente con le Edizioni Pian & Forte (a cura di Antonio Frigé) sia dal punto di vista esecutivo che di ricerca musicologia. ottiene in brevissimo tempo ampi consensi di pubblico e critica ed è presto invitato a suonare per vari festival e rassegne italiane, tra cui Grandezze e Meraviglie (Mo), itinerari organistici (Mo), San Giacomo Festival (Bo), il clavicembalo a San Marco (Mi). nel 2015 è vincitore del Premio Koliqi (Mi). i suoi membri svolgono intensa attività concertistica anche da solisti in italia e all’estero.




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