A DUE ORGANI: FIATI DI MANTICI E GIRANDOLE SONORE 

 Lunedì 14 dicembre 2015 ore 21,00

Chiesa di Santa Maria dell’Anima
Via di Santa Maria dell’Anima, 64 Roma

Alessandro Albenga, organo
Andrea Buccarella, organo

Musiche di G. Guami, A. Bonelli, G. Gabrieli, M. Rossi, N. Piccinni, S. Giussani

INGRESSO LIBERO 

Programma

Gioseffo Guami (c. 1540 – 1611)
Canzon La Lucchesina a 8

Aurelio Bonelli (c. 1569 – 1620)
Toccata Cleopatra a 8

Giovanni Gabrieli (1557 – 1612)
Canzon Sol Sol La Sol Fa Mi a 8

Bernardo Pasquini (1637 – 1710)
Sonata III a due bassi

Francesco Feroci (1673 – 1750)
Concerto CXXX per due organi alternati
La Martina
(Vivace, Grave, Allegro, Allegro)

Michelangelo Rossi (1602 – 1656)
Toccata Settima (cembalo solo)

Baltasare Antonio Pfeyll (XVIII sec.)
Sonata a due

Niccolò Piccinni (1728 – 1800)
Sinfonia a Cembalo o sia Organo
(Allegro, Andante, Allegro)

Severo Giussani (XVIII sec.)
Sonata Concertata con Organo e Cembalo
(Introduzione/Grave, Allegro, Andante, Allegro)

 

ORGANI IN DUELLO
“…sentendo nel famosissimo Tempio di San Marco un duello di due Organi rispondersi con tanto artifitio, e leggiadria, che quasi uscij fuor di me stesso e bramoso di conoscere quei due gran Campioni, mi fermai alla porta, dove viddi comparir Claudio Merulo, et Andrea Gabrieli, ambedua Organisti di San Marco…”

Il coinvolgente racconto di Girolamo Diruta (da Il Transilvano, Venezia 1593) documenta una prassi all’epoca ormai diffusa, a cui fa riscontro, nelle chiese dell’Italia settentrionale, la frequente presenza di due organi “affrontati”. Numerose sono le fonti che attestano la messa a libro paga di due organisti in occasione delle più importanti festività, mentre purtroppo nulla sopravvive del repertorio eseguito, a conferma di una consuetudine essenzialmente improvvisatoria. I primi tre brani in programma nascono nel contesto geografico-temporale appena descritto: si tratta di trascrizioni di composizioni a otto parti di scuola veneziana e bolognese, concepite “per concertare con più sorte di strumenti”. La forma del “dialogo” fra due cori contrapposti si addice bene, oltre che al timbro dei “consort” strumentali (primo fra tutti, quello formato da cornetti e tromboni), anche alle sonorità organistiche, tanto che, qualche anno più tardi, Adriano Banchieri ne evoca l’effetto in alcune sue brevi e stilizzate composizioni “in dialogo” (per organo solo), inserite nell’ “Organo Suonarino”. La prassi di improvvisare a due organi, pur con gli inevitabili mutamenti di stile e di forma, prosegue nei secoli successivi, affiancata anche da composizioni fissate sulla carta: a questo genere di opere appartiene il Concerto per due organi alternati La Martina di Francesco Feroci, organista del Duomo di Firenze. Il Concerto è così soprannominato in quanto costruito su di un brillante motivo composto dal genovese Martino Bitti, primo violinista alla corte di Cosimo III de’ Medici. Della prima esecuzione abbiamo, anche in questo caso, una vivida cronaca: “Oggi nella nostra Metropolitana, è stata per la prima volta eseguita una lunga sinfonia organistica, composta e sonata al prim’organo dal Rev. P. Francesco, mentre al secondo siedeva attento, suonando a’ punti giusti, su cenno del primo, l’allievo suo e sostituto Rev. P. Buonaventura. Fu cosa mirabile udirli, e vennero gl’aplausi in Chiesa (che furono rimproverati). La musica è dolcissima e varia, quando disinvolta et allegra sull’aria del Genovese, già violinista eccellente della Corte – che fu amico di Prete Feroci- quando mesta, da richiamar lagrime e sospiri; ma poi si finì in festa, con tutteddue i sonatori insieme.” A tutt’altro contesto e finalità sono da ascrivere le Sonate a due bassi di Bernardo Pasquini. Ci troviamo dinanzi a un’opera destinata allo studio della prassi del basso continuo, da realizzare fra le mura domestiche piuttosto che in cantoria, sulle più facilmente “accessibili” tastiere di cembali e spinette.
Pasquini, come sottolinea Luigi Ferdinando Tagliavini,“ha saputo elevare questa prassi ben al di sopra del terreno della didattica”: Sonate dalla compiuta perfezione armonica e contrappuntistica giacciono infatti nascoste dietro movimentate linee di basso ed essenziali numeriche, nell’attesa che l’occhio e le mani di esperti esecutori ne svelino le sottintese potenzialità armoniche e melodiche. Di maniere galanti e salottiere abbondano invece le Sonate dei Signori Pfeyll e Giussani, due “illustri sconosciuti” che, grazie al ritrovamento di alcune loro pagine ricche di graziosi arpeggi e vivaci figure musicali, possono oggi allietare l’ascoltatore con la loro musica, squisita quanto ingenua, nonché conquistare, accanto a ben più celebri compositori, un loro piccolo spazio di immortalità!


Andrea Buccarella dopo aver conseguito il Diploma in Organo e Composizione Organistica, presso il Conservatorio di Santa Cecilia in Roma, si perfeziona in Clavicembalo e nella pratica del Basso Continuo con il Maestro Enrico Baiano. Di fondamentale importanza per la sua formazione artistica è stato l’incontro con Daniel Matrone, con il quale si è perfezionato in Organo ed Improvvisazione. Svolge un’intensa attività concertistica in Italia e all’estero, sia come solista che come membro di Ensemble specializzati tra i quali: Abchordis Ensemble, Concerto Romano, Ensemble Mare Nostrum, Musica Antiqua Latina, Gonfalone Ensemble, Ensemble Seicentonovecento, Orfeo Futuro, ecc. Ha registrato per Rai Radio3, Radio Vaticana, France Musique, Radio Espace 2, Radio Nazionale Tedesca WDR3, Radiotelevisione Nazionale Austriaca ORF, Radiotelevisione Vojvodina (Serbia), ecc. Con gli Ensemble Abchordis, Concerto Romano e Musica Antiqua Latina ha preso parte alla registrazione di diverse incisioni discografiche.
Nel 2011 è direttore dell’Ensemble Abchordis, per il quale intraprende una intensa attività di ricerca. Ha diretto all’Organo e al Clavicembalo presso Festival e Rassegne di rilievo quali: Festival d’Ambronay, Internationale Händel-Festspiele (Göttingen), Mars en Baroque (Marsiglia), Les Riches Heures de Valère (Sion), Pavia Barocca, Festival Anima Mea (Molfetta), ecc. Con Abchordis Ensemble vince il progetto Jeunes Ensembles en Residence del CCR d’Ambronay (2012), il REMA Showcase (Réséau Européen de la Musique Ancienne, 2013) e l’Handel International Competition di Göttingen (2015).


Alessandro Albenga
Diplomatosi al Conservatorio “S. Cecilia” di Roma in Pianoforte e “Organo e Composizione Organistica”, si è perfezionato presso le Accademie Organistiche di Pistoia, Meaux (Francia) e Haarlem (Olanda). Ha collaborato con importanti gruppi vocali e strumentali (Teatro Armonico, Orchestra Barocca Italiana, Orchestra Sinfonica della R.A.I. di Roma, Orchestra Sinfonica dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia, Academia Montis Regalis, Orchestra della Diocesi di Roma, coro Musicanova, Ensemble Festina Lente) e ha tenuto concerti e masterclasses per l’Istituto dell’Organo Storico Italiano, dell’Accademia Internazionale d’Organo di Smarano (Trento) e presso il Lemmensinstituut di Lovanio (Belgio). E’ stato organista dell’Arcibasilica di S. Giovanni in Laterano (1987 – 2002): sul più antico degli storici organi della Cattedrale di Roma ha registrato un CD di musiche cinque-secentesche di ambito romano che ha riscosso lusinghieri consensi di pubblico e critica. Già membro della commissione ministeriale di tutela degli organi antichi del Lazio, presta consulenza nel restauro di organi storici e nella progettazione di nuovi strumenti. È docente di “Organo e Composizione organistica” (vecchio ordinamento) e Organo e “Accordature e Temperamenti” (nuovo ordinamento) presso il Conservatorio “Licinio Refice” di Frosinone. Attualmente è organista della Cappella Musicale di S. Maria dell’Anima in Roma.




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