MOVERE E DILETTARE CON CELEBRI SOGGETTI

Domenica 7 dicembre 2014, ore 21,00
Chiesa di San Giovanni dei Fiorentini
Piazza dell’Oro, 1 Roma

Alessandro Albenga, organo

Musiche di J.P. Sweelinck, G.B. Ferrini, B. Storace, G. Frescobaldi, G. Frescobaldi, B. Pasquini

INGRESSO LIBERO

Programma

Jan Pieterszoon Sweelinck (1562 – 1621)
Ballo del Granduca

Giovan Battista Ferrini (1601 ca. – 1674)
Aria di Fiorenza

Anonimo del XVII sec.
Madre mi vo’ far monaca

Bernardo Storace (1637 ca. – 1707 ca.)
Monica

Anonimo del XVII-XVIII sec.
Aria con variationi

Girolamo Frescobaldi (1583 – 1643)
Bergamasca

Girolamo Frescobaldi
Partite sopra Follia

Bernardo Pasquini (1637 – 1710)
Partite diverse di Follia

 


Partite diverse su celebri soggetti
A differenza di tante antiche musiche concepite con l’intento primario di soddisfare il Sonatore (Toccate per cembalo, Canzoni da sonar, etc.) o mostrare l’abilità raggiunta dal compositore nel contrappunto (Ricercari, Fantasie, etc.), le Variazioni (Partite) su celebri soggetti si collocano indubbiamente fra quei brani che in maggior misura sono capaci di sorprendere e dilettare l’ascoltatore. Diverse le ragioni di tale immediatezza nella fruizione: da una parte la popolarità del tema, indipendentemente dal fatto che si manifesti sotto forma di compiuta melodia, successione armonica o semplice basso ostinato; dall’altra la sua facile riconoscibilità nelle variazioni, sempre sviluppate con quella vivacità e freschezza che derivavano da una consumata abitudine alla prassi improvvisativa.
Il Ballo del Granduca, noto anche come Aria di Fiorenza, compare per la prima volta in un Intermedio di Emilio de’ Cavalieri, composto in occasione delle nozze fra il granduca Ferdinando I de’ Medici e Cristina di Lorena. La solenne ed equilibrata versione di Sweelinck, dai tratti prettamente rinascimentali, contrasta vivamente con quella di Ferrini, più ricercata nell’aspetto melodico e caratterizzata da un’ornamentazione squisitamente barocca.
L’Aria della Monica è una melodia profana conosciuta in più regioni d’Europa, il cui testo narra di una giovane fanciulla costretta a farsi monaca. La stessa melodia è stata riutilizzata anche come corale luterano e quindi elaborata dallo stesso Bach.
A una brevissima versione di autore anonimo, appartenente all’archivio Doria Pamphilj, in cui la melodia viene armonizzata con pieni accordi e completata con un “ritornello”, fa riscontro la splendida serie di otto variazioni composte dal grande Bernardo Storace.
La concisa e danzante figura melodico-armonica della Bergamasca è alla base dell’Aria con variazioni di uno sconosciuto autore di scuola pasquiniana. Nella versione di Frescobaldi lo stesso soggetto è mirabilmente sviluppato in maniera polifonica nel corso di sette sezioni in cui è il contrappunto a dominare.
In un programma dedicato alla Variazione non può mancare il celebre tema di Follia: quello utilizzato da Frescobaldi, però, non è altro che il basso di Fidele, già sfruttato da compositori della scuola napoletana quali Mayone e Trabaci. Nell’omonima composizione di Bernardo Pasquini udiamo invece il notissimo soggetto della Follia di Spagna (forse il tema più “gettonato” nelle varie edizioni del RomaFestivalBarocco), elaborato con la proverbiale maestria del grande compositore toscano, che qui sembra voler emulare la più fortunata Follia per violino del “collega” Arcangelo Corelli.


Alessandro Albenga
Diplomatosi al Conservatorio “S. Cecilia” di Roma in Pianoforte e “Organo e Composizione Organistica”, si è perfezionato presso le Accademie Organistiche di Pistoia, Meaux (Francia) e Haarlem (Olanda).
Ha collaborato con importanti gruppi vocali e strumentali (Teatro Armonico, Orchestra Barocca Italiana, Orchestra Sinfonica della R.A.I. di Roma, Orchestra Sinfonica dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia, Academia Montis Regalis, Orchestra della Diocesi di Roma, coro Musicanova, Ensemble Festina Lente) e ha tenuto concerti e masterclasses per l’Istituto dell’Organo Storico Italiano, dell’Accademia Internazionale d’Organo di Smarano (Trento) e presso il Lemmensinstituut di Lovanio (Belgio).
E’ stato organista dell’Arcibasilica di S. Giovanni in Laterano (1987 – 2002): sul più antico degli storici organi della Cattedrale di Roma ha registrato un CD di musiche cinque-secentesche di ambito romano che ha riscosso lusinghieri consensi di pubblico e critica. Già membro della commissione ministeriale di tutela degli organi antichi del Lazio, presta consulenza nel restauro di organi storici e nella progettazione di nuovi strumenti.
È docente di “Organo e Composizione organistica” (vecchio ordinamento) e Organo e “Accordature e Temperamenti” (nuovo ordinamento) presso il Conservatorio “Licinio Refice” di Frosinone.
Attualmente è organista della Cappella Musicale di S. Maria dell’Anima in Roma.