Domenica 9 giugno
ore 21.00
Chiesa di S. Lorenzo in Damaso
GESUALDO DA VENOSA E ALESSANDRO SCARLATTI:
il moderno e l’antico
ODHECATON
Paolo da Col, direttore
Ingresso Libero
Programma
C. Gesualdo da Venosa (c. 1561 – 1613)
da Responsoria […] ad officium Hebdomadae Sanctae, Napoli 1611:
in II Nocturno
Recessit pastor noster
O vos omnes
Ecce quomodo moritur Justus
Giovanni de Macque (1548–50 – 1614)
Canzon alla francese
Seconde stravaganze
Ave, dulcissima Maria
Sacrarum cantionum quinque vocibus Liber primus, Napoli 1603)
* * *
Bernardo Pasquini (1637 – 1710)
Sonata in Do
Sonata in Re
Alessandro Scarlatti (1660-1725)
Missa Defunctorum
(prima esecuzione in tempi moderni a Roma, basata sull’edizione critica di Luca Della Libera, pubblicata nel volume Alessandro Scarlatti, Selected Sacred Music, A-R Editions, 2012, www.areditions.com)
Introito: Requiem aeternam dona eis Domine
Kyrie
Graduale: Requiem aeternam – Absolve, Domine
Sequenza: Dies irae, dies illa
Offertorio: Domine Jesu Christe
Sanctus
Agnus Dei
Communio: Lux aeterna
Controtenori
David Allsopp
Andrea Arrivabene
Gianluigi Ghiringhelli
Tenori
Alberto Allegrezza
Gianluca Ferrarini
Vincenzo Di Donato
Bassi
Davide Benetti
Marcello Vargetto
Direzione
Paolo Da Col
Organo
Liuwe Tamminga
In una lettera inviata a Padre Martini nel 1743, il compositore Girolamo Chiti scrive che secondo il suo insegnante Giuseppe Ottavio Pitoni, il più grande teorico del tempo, il primo stile nella musica sacra si poteva suddividere in ‘perfetto (Palestrina e Benevoli)’ e ‘imperfetto, detto tollerabile (Gesualdo da Venosa e Alessandro Scarlatti)’. Il programma di questa sera vuole accostare questi due grandi autori, per dimostrare la loro vicinanza e la particolarità del loro stile, nel quale la grande civiltà del contrappunto rinascimentale convive con le istanze degli ‘affetti’. Accanto ad alcuni capolavori scritti da Gesualdo per l’Ufficio della Settimana Santa, due brani di Giovanni de Macque e due pagine strumentali del grande Bernardo Pasquini, il brano più importante del concerto, eseguito per la prima volta a Roma in tempi moderni, è la Missa defunctorum di Alessandro Scarlatti, composta nel 1717. Questa partitura è del tutto anomala rispetto a brani dello stesso genere: la forte connotazione contrappuntistica contiene soluzioni avanzate, gesti retorici e attenzione al testo, a testimoniare l’appartenenza al proprio tempo: le straordinarie battute iniziali del Lacrimosa sembrano evocare direttamente Gesualdo da Venosa.
Luca Della Libera
Un’«entrée fracassante» nel mondo della polifonia rinascimentale, secondo le parole della rivista francese «Diapason». L’ensemble Odhecaton, sin dal suo esordio nel 1998, ha ottenuto alcuni dei più prestigiosi premi discografici e il riconoscimento, da parte della critica, di aver inaugurato nel campo dell’esecuzione polifonica un nuovo atteggiamento interpretativo, che fonda sulla declamazione della parola la sua lettura mobile ed espressiva della polifonia. L’ensemble vocale deriva il suo nome da Harmonice Musices Odhecaton, il primo libro a stampa di musica polifonica (1501). Odhecaton riunisce alcune delle più scelte voci maschili italiane specializzate nell’esecuzione della musica rinascimentale e preclassica sotto la direzione di Paolo Da Col. L’ensemble ha registrato dieci CD, dedicati rispettivamente a musiche di Gombert, Isaac, Josquin, Peñalosa, Compère, ai maestri della Picardie, ai compositori spagnoli e portoghesi attivi nel Seicento nelle isole Canarie, a Palestrina e Monteverdi. Con questi programmi Odhecaton è ospite nelle principali rassegne di tutta Europa e ha ottenuto i maggiori riconoscimenti discografici: diapason d’or de l’année, 5 diapason, choc (Diapason e Le Monde de la Musique), disco del mese (Amadeus e CD Classics), cd of the Year (Goldberg). Nell’anno 2010 Odhecaton ha conseguito due diapason d’or con le registrazioni O gente brunette e Missa Papae Marcelli di Palestrina; nel 2012 Odhecaton ha ottenuto i premi diapason d’or de l’année, choc e grand prix international de l’Académie du disque lyrique con il nuovo CD dedicato alla Missa In illo tempore di Claudio Monteverdi, contenente la prima registrazione mondiale di tre mottetti inediti del compositore cremonese.
Cantante, organista, direttore e musicologo, Paolo Da Col ha compiuto studi musicali e musicologici a Bologna, rivolgendo sin da giovanissimo i propri interessi al repertorio della musica rinascimentale e barocca. Ha fatto parte per oltre vent’anni di numerose formazioni vocali italiane, tra le quali la Cappella di S. Petronio di Bologna e l’Ensemble Istitutioni Harmoniche. Dal 1998 dirige l’ensemble vocale Odhecaton, oltre a guidare altre formazioni vocali e strumentali nel repertorio barocco. È bibliotecario del Conservatorio di Trieste. Dirige con Luigi Ferdinando Tagliavini la rivista L’Organo, collabora in qualità di critico musicale con il Giornale della Musica e con altre riviste specializzate, dirige il catalogo di musica dell’editore Arnaldo Forni di Bologna, è curatore di edizioni di musica strumentale e vocale, autore di cataloghi di fondi musicali e di saggi sulla storia della vocalità rinascimentale e preclassica. Collabora all’edizione critica delle opere di Gioachino Rossini.
Liuwe Tamminga è considerato uno dei massimi specialisti del repertorio organistico italiano del Cinque- e Seicento. È organista titolare assieme a Luigi Ferdinando Tagliavini della Basilica di S. Petronio a Bologna, dove si trovano due magnifici strumenti di Lorenzo da Prato (1471-75) e Baldassarre Malamini. Ha registrato numerosi CD, tra i quali l’opera completa di Marc’Antonio Cavazzoni, le Fantasie di Frescobaldi, “Mozart in Italia” e una raccolta dedicata ad Andrea e Giovanni Gabrieli, realizzata con L. F. Tagliavini. Con tali registrazioni ha conseguito numerosi premi, tra i quali lo “Choc de la musique”, il Premio Internazionale del disco Antonio Vivaldi della Fondazione Cini di Venezia, il “Diapason d’Or”, il Premio della Critica Discografica Tedesca, il Premio Goldberg 5 stelle, il disco migliore del mese Amadeus, ecc. Nel 2006 l’uscita di “Gli organi storici dell’Appennino Modenese”, nel 2008 tre CD dedicati a Fiorenzo Maschera, agli organi storici delle isole Canarie e a Giacomo Puccini. Suona regolarmente con il Concerto Palatino, con l’Orchestra del Settecento diretta da Frans Brüggen e con il Royal Concertgebouw Orchestra.
Ha curato diverse edizioni di musica organistica, tra cui i ricercari della Musica Nova (1540), opere per tastiera di Giovanni de Macque e Pierluigi di Palestrina (Andromeda Editrice), i Ricercari di Jacques Buus (Forni) e musiche per due organi di maestri italiani intorno 1600 (Doblinger). La sua intensa attività concertistica l’ha portato in tutta Europa, negli Stati Uniti e in Giappone.