LA COMPAGNIA DEL MADRIGALE

adminVI Edizione Dicembre

Lunedì 9 Dicembre

ore 21.00
Pontificio Istituto di Musica Sacra, Sala Accademica
Piazza S. Agostino 20/a Roma

CARLO GESUALDO E I SUOI CONTEMPORANEI

La Compagnia del Madrigale
INGRESSO LIBERO

Programma

Chiaro risplender suole – Carlo Gesualdo, VI Libro, 1611
Quando ridente e bella – Carlo Gesualdo, VI Libro, 1611
Se la mia morte brami – Carlo Gesualdo, VI Libro, 1611
Resta di darmi noia – Carlo Gesualdo, VI Libro, 1611
O dolce mio tesoro – Carlo Gesualdo, VI Libro, 1611
Al mio gioir il ciel si fa sereno – Carlo Gesualdo, VI Libro, 1611
Moro lasso, al mio duolo – Carlo Gesualdo, VI Libro, 1611
Il sol qual or più splende – Carlo Gesualdo, IV Libro, 1596

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Io morirò d’amore – Luca Marenzio, I Libro a 6, 1581
Anima mia perdona – Claudio Monteverdi, IV Libro, 1603
Liquide perle – Luca Marenzio, I Libro a 5, 1580
Strana armonia d’Amore – Sigismondo d’India, V Libro, 1616
Spuntavan già – Luca Marenzio, I Libro a 5, 1580
Filli volgendo i lumi – Luca Marenzio, VIII Libro a 5, 1598
Zefiro Torna – Claudio Monteverdi, VI Libro, 1614

La Compagnia del Madrigale
Rossana Bertini – Francesca Cassinari, soprani
Elena Carzaniga, contralto
Giuseppe Maletto – Raffaele Giordani, tenori
Daniele Carnovich, basso

L’immagine di Carlo Gesualdo (1566-1613) rimane tuttora in bilico tra storia e leggenda. Ciò che i madrigali delle ultime raccolte evocano alla mente degli ascoltatori odierni non sempre coincide con le impressioni suscitate nel primo Seicento. Ai nostri giorni tale è il potere di fascinazione del madrigalista ‘maledetto’ che uno dei più importanti cineasti tedeschi, Werner Herzog, alcuni anni fa gli dedicò un originalissimo film-documentario: Gesualdo, Death for five voices (1995). Affiancando nel titolo i due elementi che consegnarono il principe di Venosa alla storia – l’assassinio della moglie adultera e l’eccellenza dei suoi madrigali – Herzog non esitò a integrare con una buona dose d’immaginazione lo sfuggente ritratto ricavabile dai documenti. L’interpretazione drammaturgica proposta da Herzog, per quanto fantasiosa, tuttavia coglie nel segno dal punto di vista artistico perché crea una potente quanto macabra suggestione attorno ad alcune delle pagine musicali più avveniristiche di Gesualdo. D’altronde, l’approccio del cineasta non pare troppo dissimile da quello di numerosi compositori e musicologi del Novecento che nell’opera del Principe hanno visto una prefigurazione del cromatismo wagneriano o dell’atonalità di Schoenberg. Bisognerebbe tuttavia domandarsi in che modo i contemporanei di Gesualdo reagirono di fronte a una musica che può sembrare in anticipo di tre secoli sull’orologio della storia e se le loro valutazioni tennero conto della supposta follia del personaggio. Ciò che si evince dalle fonti storiche insinua più d’un dubbio sulla correttezza della pur suggestiva ottica novecentesca.
Straordinaria bellezza, intensa espressione degli affetti, maestria del contrappunto e degli artifici musicali: si potrebbero riassumere in questi termini i loci critici più diffusi nel primo Seicento sul Gesualdo madrigalista.
In quelle «ventitré tartine di caviale» che compongono il Sesto Libro, secondo l’arguta definizione di Stravinskij, la presenza di madrigali su testo gioioso, come Al mio gioir il ciel si fa sereno spesso sottovalutati in sede critica, mal si accordano con l’idea di un Gesualdo sempre cupo, sofferente, malato e ossessionato, ma ben si armonizzano con l’intento di cimentarsi nello stile florido, tipico dei madrigali ferraresi, destinati ai più brillanti esecutori dell’epoca.

Qualsiasi ascoltatore, di ieri come di oggi, non può non rilevare nei madrigali di Gesualdo, e in particolare nel Sesto Libro, il desiderio di estendere il più possibile i confini espressivi del madrigale polifonico.
Questo desiderio che porta Gesualdo a forzare il linguaggio polifonico cinquecentesco, fino quasi a stravolgerlo, è il risultato di un approccio del tutto personale, che, in contrasto con la rigida razionalità cinquecentesca, sembra aprire una porta sulle profondità dell’inconscio, con atmosfere che paiono evocare il sogno o addirittura l’allucinazione.
A questo proposito va ricordato che il principe di Venosa godeva di una condizione, unica per un musicista della sua epoca, di non dover dipendere da alcun committente. Questo privilegio, del quale seppe senza dubbio approfittare, unito ad una cultura profonda e una sensibilità estremamente raffinata ne fa una delle figure più soggettive e libere dell’intera storia musicale.

L’immagine sonora comunemente accettata della musica di Gesualdo, sempre dolente, di estrema durezza e grande difficoltà tecnica, è anche frutto di decenni di esecuzioni che non tengono conto del contesto e della corretta prassi esecutiva. Nel tentativo di riconsiderare la sua l’arte ci vengono oggi in aiuto i recenti studi musicologici. La riscoperta e l’utilizzo dell’antica prassi delle chiavette, secondo cui una gran parte della musica del cinquecento, e in particolare quasi tutti i madrigali di Gesualdo, devono essere eseguiti in una tonalità più bassa rispetto a quanto indicato sulla musica, ha riportato la musica a delle tessiture vocali più molto agevoli. Questo ha fatto riemergere gli aspetti più teneri e dolci, a volte giocosi della sua musica, finora soffocati dalle difficoltà dell’impervia tessitura vocale, restituendoci una grande varietà di colori e affetti, un calore, un’umanità e un sorriso finora trascurati.

Il programma presenta una scelta di madrigali del Principe di Venosa, tratti, per la maggior parte, dal Sesto Libro del 1611. Nella seconda parte del concerto verranno presentate alcune composizioni dei più celebri madrigalisti della sua epoca, Luca Marenzio e Claudio Monteverdi. La presenza di Sigismondo d’India con un brano tra i più estremi di tutta la letteratura madrigalistica, vuole testimoniare la grande influenza che ebbe la musica di Gesualdo su molti compositori della generazione immediatamente successiva.

La Compagnia del Madrigale è attualmente il più accreditato gruppo madrigalistico a livello internazionale.
La formulazione dell’appellativo, Compagnia del Madrigale, nasce dal franco rapporto d’amicizia che lega i componenti del gruppodopo le innumerevoli esperienze condivise in giro per il mondo per circa un ventennio.
I membri storici del gruppo, Rossana Bertini, Giuseppe Maletto e Daniele Carnovich – dotati ciascuno di un curriculum di grande importanza e di notevole rilevanza artistica sviluppata individualmente al di fuori dell’impegno madrigalistico – lavorano fianco a fianco ormai da oltre vent’anni, e con la loro pluriennale esperienza e specializzazione nell’ambito del madrigale hanno fattivamente contribuito a portare all’indiscusso livello artistico il Concerto Italiano prima e La Venexiana poi.
Le loro voci si possono ascoltare in decine di registrazioni che hanno ottenuto i premi più prestigiosi e ambiti (Diapason d’or de l’année, Grammophone Award, Premio Cini, ecc.) e hanno meritato entusiastici apprezzamenti di critica e di pubblico negli innumerevoli concerti all’interno dei più prestigiosi festival di musica antica, tanto in Italia come in Europa, Stati Uniti, Canada, Israele, Russia, Giappone, America Latina.
Il gruppo di oggi è autogestito. Si è rifondato nel 2008 con questo nuovo nome e senza la presenza di un direttore, con l’integrazione di Francesca Cassinari, Elena Carzaniga, Raffaele Giordani e Marco Scavazza, anch’essi dotati di invidiabili curricula artistici facilmente reperibili nei programmi dei più importanti festival e in altrettanto famose registrazioni effettuate con i più rinomati gruppi di musica antica.
Oltre alla sua attività autonoma La Compagnia del Madrigale svolge un’attività parallela in collaborazione con la Radio-Televisione della Svizzera Italiana, sotto la direzione di Diego Fasolis e con il prestigioso supporto del gruppo strumentale I Barocchisti.
Il primo frutto di questa collaborazione è stata la produzione di un video dedicato all’Amfiparnaso di Orazio Vecchi, a cui ha fatto seguito la registrazione del Primo libro di Madrigali di Palestrina, nell’ambito del progetto di registrazione dell’intera opera del compositore, con la consulenza musicologica di Francesco Luisi.
Nel 2011 per l’editrice Arcana La Compagnia del Madrigale ha pubblicato una raccolta di Madrigali sui testi dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, accolto molto favorevolmente dalla critica.
L’etichetta Glossa ha da poco pubblicato il Sesto Libro di Madrigali di Gesualdo, al quale faranno seguito i Responsoria, in occasione degli anniversari del 2013 e 2016. Inoltre, sempre per Glossa, sono in uscita il Primo Libro de’ Madrigali a cinque voci e il Quinto Libro de’ Madrigali a sei voci di Luca Marenzio.
Nel 2012 il gruppo è stato invitato alla XVIIIª edizione di Europa Cantat a Torino, dove ha tenuto con larga partecipazione e notevole successo un atelier sul madrigale di Monteverdi, per un eterogeneo gruppo di studenti provenienti da diverse parti del mondo.
Oltre che ai citati repertori di Palestrina, Vecchi, Gesualdo e Marenzio, e senza comunque rinunciare all’interpretazione delle centinaia di madrigali che hanno contraddistinto da sempre il fulcro della loro produzione artistica, i cantanti della CDM sono oggi particolarmente orientati all’approfondimento di programmi dedicati al Canzoniere di Petrarca, alla Gerusalemme Liberata di Tasso, alla Selva Morale e Spirituale di Monteverdi, e al Vespro della Beata Vergine, cui proprio recentemente l’intero gruppo è stato invitato a partecipare.

Rossana Bertini ha studiato al Conservatorio Francesco Morlacchi di Perugia, dove si è diplomata in canto lirico. Ha interpretato molti ruoli in produzioni operistiche ed oratoriali, collaborando con alcuni fra i più accreditati maestri specialisti del repertorio barocco, quali Fabio Biondi, Alan Curtis, Enrico Gatti, Roberto Gini, Gilbert Bezzina, Martin Gester, Gabriel Garrido, Fabio Bonizzoni, Federico Maria Sardelli, e si è esibita in prestigiosi teatri e sale da concerto negli Stati Uniti d’America, in Giappone, in Israele, in Sud America e dappertutto in Europa.
Ha realizzato molte incisioni discografiche con musiche di Monteverdi, Luzzaschi, Gesualdo, Marenzio, Handel, Scarlatti, Vivaldi, Steffani, per etichette prestigiose (Arcana, Opus 111, Tactus, Glossa, Dynamic), ed ha ottenenuto premi e riconoscimenti internazionali, quali il Prix Cecilia, Deutscher Schallplattenpreis, Gramophone Award, Premio Vivaldi della Fondazione Cini di Venezia, Diapason d’Or, Gran Prix du Disque, Cannes Classical Award. Ha partecipato a emissioni radiofoniche per RAI, Radio France, WDR, ORF, BBC, RTSI.
Ha collaborato per diversi anni con Concerto Italiano, sotto la guida di Rinaldo Alessandrini, e successivamente ha fondato La Venexiana, insieme a Claudio Cavina. Nel 2009 con Giuseppe Maletto e Daniele Carnovich, ha dato vita a La Compagnia del Madrigale.
Ha insegnato Canto Barocco ai corsi di Musica Antica di Urbino, Belluno, all’Accademia Musicale di Firenze, all’Accademia San Felice di Firenze. E’ attualmente docente di Canto Lirico presso l’Accademia Musicale Alta Valdera (Peccioli – Pisa), e di Canto Rinascimentale e Barocco all’Istituto Musicale Pareggiato Luigi Boccherini di Lucca.

Francesca Cassinari è diplomata in canto con specializzazione nel repertorio barocco e in musica vocale da camera.
Ha frequentato masterclass con Claudio Cavina, Gloria Banditelli, Claudine Ansermet, Patrizia Vaccari. Attualmente prosegue la sua formazione con Monica Piccinini e con il soprano inglese Lorna Windsor.
Collabora con La Venexiana, con cui si è esibita in molti dei più importanti festival italiani ed europei, in particolare nel repertorio sacro e madrigalistico di Monteverdi e Gesualdo e con cui ha partecipato all’incisione per Glossa dell’Orfeo
(Ninfa), della Coronazione di Poppea (Virtù e Drusilla), e de Il ritorno di Ulisse in patria (Amore) di Monteverdi, e del cd Concerto delle Dame di Luzzasco Luzzaschi.
Collabora con la Capella Reial de Catalunya di Jordi Savall, con Concerto Italiano, La Risonanza, La Divina Armonia, Il Canto di Orfeo partecipando, tra l’altro, all’incisione dell’integrale degli oratori di Giacomo Carissimi. Con Stile Galante ha inciso per Pan Classics il cd Passio, duetti sulla Passione di Porpora, e il cd Fileno con cantate di Leonardo Vinci. Con l’ensemble L’Astrée (Academia Montis Regalis) ha eseguito lo Stabat Mater di Pergolesi al Festival di Uzès. Dal 2010 fa parte de La Compagnia del Madrigale. Si dedica con passione anche al repertorio tardo medievale collaborando con Cantica Symphonia con cui ha inciso per Glossa i mottetti e la Missa Se la face ay pale di Dufay e la Missa L’homme Armé di Busnois, e con La Fonte Musica con cui ha inciso per ORF il cd Le Ray au Soleyl. Dell’ensemble belga Club Mediéval è in prossima uscita un cd con musiche di Paolo da Firenze. Si dedica anche al repertorio cameristico e contemporaneo. È laureata in Scienze della Comunicazione con la tesi Programmi di musica colta nella televisione italiana.

Elena Carzaniga sin da giovanissima si appassiona alla musica corale, prediligendo un repertorio che spazia dal canto gregoriano alla musica barocca. Intraprende successivamente lo studio del canto lirico diplomandosi sotto la guida di Delfo Menicucci. Fa parte del gruppo La Compagnia del Madrigale fin dalla sua formazione; dal 2006 collabora con il Coro della Radiotelevisione Svizzera Italiana (RSI) diretto da Diego Fasolis, anche in qualità di solista.
Canta in tutta Europa con numerosi gruppi, tra i quali Coro Costanzo Porta, Biscantores, Adiastema, Stilmoderno, La Reverdie, Cantar Lontano, Cantica Symphonia, Modulata Carmina, Ensemble Magnificat, Accademia Bizantina, I Barocchisti, Orchestra della Svizzera Italiana, La Risonanza, Concerto Italiano, Orchestra Mozart (diretta da Claudio Abbado) e la Capella Reial de Catalunya, (sotto la direzione di Jordi Savall). Ha inciso per le case discografiche Glossa, Concerto, Arcana, Macrorec, RSI Rete Due, Archiv Produktion e Decca. All’attività concertistica affianca un diversificato impegno didattico presso scuole di musica, associazioni corali, scuole elementari e scuole dell’infanzia.

Giuseppe Maletto svolge un’intensa attività concertistica come cantante dedicandosi prevalentemente alla polifonia e
alla musica di Claudio Monteverdi. La Petite Bande, Hesperion XXI, Ensemble Gilles Binchois, Concerto Italiano, La Venexiana, Mala Punica, La Risonanza sono alcuni tra i prestigiosi gruppi con cui ha collaborato, partecipando a numerose tourneé in Europa, Stati Uniti, Israele, Giappone, Messico e Argentina. Dal 1990 partecipa alle produzioni musicali della Radio della Svizzera Italiana sotto la direzione di Diego Fasolis.
Ha inciso più di 60 CD, alcuni dei quali hanno ricevuto premi prestigiosi, come il Deutscher Schallplattenpreis, Prix Cecilia, Diapason d’or dell’anno, il Premio Cini e il Grammophone Award.
Da anni si dedica alla direzione di gruppi vocali: ha fondato nel 1995 Cantica Symphonia con cui ha effettuato numerosi concerti in Italia, Francia, Olanda, Svizzera, Slovenia e Estonia. Come direttore del gruppo Cantic Symphonia oltre al repertorio medievale e rinascimentale si segnalano le esecuzioni del Vespro della Beata Vergine e la Missa In illo tempore di Monteverdi, Jephte di Carissimi, Odi e Anthem di Purcell e alcune Cantate di Bach.
Nel 2009 ha fondato con Rossana Bertini e Daniele Carnovich La Compagnia del Madrigale. Ha insegnato alla Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo, al Corso Internazionale di Musica Antica di Polizzi Generosa, e ha tenuto inoltre un seminario di interpretazione Monteverdiana presso il Conservatorio di Novosibirsk (Russia). Nel 2011 E’ stato Artist in residence al Festival Oude Muziek di Utrecht.

Raffaele Giordani è laureato in Chimica presso l’Università di Ferrara, ma la passione per la musica lo spinge a intraprendere anche la formazione musicale presso il Conservatorio G. Frescobaldi di Ferrara. Attualmente si perfeziona con M. Luisa Vannini. Collabora con i migliori ensemble italiani ed europei di musica antica tra cui: Concerto Italiano, La Venexiana, Mala Punica, Odhecaton, De Labyrintho e Vox Altera, con cui affronta anche il repertorio contemporaneo. E’ membro de’ La Compagnia del Madrigale dalla sua fondazione.
Nel repertorio solistico si segnalano: Johannes Passion, Magnificat, Oster Oratorium e numerose cantate di Bach; Messiah e Anthem di Händel; Vespro della B.V. e Combattimento di Tancredi e Clorinda, di Monteverdi; Requiem di Mozart, collaborando con direttori quali, tra gli altri, Rinaldo Alessandrini, Michael Radulescu, Ottavio Dantone, Fabio Bonizzoni, Diego Fasolis.
Ha cantato in numerosi Festival di musica antica e stagioni operistiche i seguenti ruoli: Bastian in Bastian und Bastienne di Mozart; Pastore e Apollo nell’ Orfeo; Eurimaco ne Il Ritorno di Ulisse in Patria di Monteverdi; Aminta nell’ Euridice di Peri/Caccini; Mr. K, Karl e Un Imprenditore in Joseph K, il processo continua di F. Hoch, in prima assoluta a Lugano.
Col pianista Marco Giardini affronta repertorio liederistico e cameristico tenendo concerti in varie stagioni musicali del nord Italia. Ha inciso per Naї ve, Glossa, Ricercar, Arcana, Amadeus, Stradivarius, Bottega Discantica, Tactus, Rai-Radio3, Deutsche Grammophon, (sotto la direzione di Claudio Abbado), WDR e RSI. Le sue incisioni vantano numerosi premi tra cui Diapason d’or de l’année, Choc de l’année, Midem Classical Award, disco del mese Amadeus.

Marco Scavazza si diploma in Corno francese, Canto lirico e, sotto la guida di Erik Battaglia, in Musica Vocale da camera presso il Conservatorio Francesco Venezze di Rovigo. In ambito professionale ha da subito indirizzato il suo interesse musicale verso lo studio della vocalità e della prassi esecutiva della musica antica.
Collabora, in modo continuativo, con direttori di fama internazionale, nell’esecuzione del repertorio rinascimentale e barocco, tra i quali Jordi Savall, Andrew Laurence King, Sigiswald e Bartold Kuijken, Rinaldo Alessandrini, Diego Fasolis, Fabio Biondi, e partecipa alle produzioni di diverse formazioni musicali tra le quali: Coro della RSI di Lugano, La Compagnia del Madrigale, Cantar Lontano, I Musicali Affetti di Vicenza, Odhecaton (Diapason d’Or dell’anno 2003), Cantica Symphonia (Diapason d’Or dell’anno 2005 e quattro Diapason d’or), De Labyrintho (Premio Amadeus 2008).
Con La Petite Bande diretta da Sigiswald Kuijken nel 2006 ha debuttato nel ruolo di Masetto nel Don Giovanni di Mozart. L’opera è stata rappresentata in Francia (festival di Beaune) e in Belgio (festival di Brugge).
Nel 2008 ha debuttato, diretto da Fabio Biondi, ne La Virtù dè Strali d’Amore di Francesco Cavalli, opera inedita rappresentata al Teatro Malibran di Venezia nella stagione lirica della Fenice (Giove, Evagora e Primo Marinaio).
Nell’Agosto 2009 ha debuttato al Teatro La Scala di Milano, diretto da Rinaldo Alessandrini, nell’Orfeo di Monteverdi (Pastore,Spirito).
Dal 2011 e’ docente di Canto Rinascimentale e Barocco presso il Conservatorio Statale di musica G. Pergolesi di Fermo.

Daniele Carnovich nato a Padova, ha compiuto gli studi musicali nel Conservatorio della sua città, ottenendo dapprima il Diploma in Flauto Traverso, e dedicandosi successivamente allo studio della Composizione e del Canto, specializzandosi nel repertorio barocco.
La sua attività concertistica ha inizio nel 1981, partecipando ai più prestigiosi festival di musica antica sia in Italia che in Europa, e successivamente anche in Canada, USA, Messico, Australia, Nuova Zelanda, Israele, Giappone, Brasile, Colombia e Argentina.
Daniele Carnovich ha cantato come solista con The Consort of Musicke, Il Giardino Armonico, Ensemble Chiaroscuro, Sonatori della Gioiosa Marca, Elyma Ensemble, Concerto Palatino, Ensemble Daedalus, sotto la direzione di Frans Brüggen, Philippe Herreweghe, Paul Angerer, Nigel Rogers, Andew Parrott, Alan Curtis, René Clemencic, Rinaldo Alessandrini, Diego Fasolis…
Nel 1986 ha inizio la collaborazione con Jordi Savall nell’Hespèrion XX (oggi Hespèrion XXI) e nella Capella Reial de Catalunya di cui è il basso titolare da oltre venticinque anni.
Dopo aver fatto parte del Concerto Italiano e della Venexiana, partecipando alle storiche registrazioni che hanno portato alla notorietà i due gruppi, nel 2009 fonda La Compagnia del Madrigale insieme a Rossana Bertini e Giuseppe Maletto, con in quali canta madrigali da più di vent’anni.
Nel 1993 debutta nell’opera al Gran Teatre del Liceu de Barcelona col ruolo di Caronte nell’Orfeo di Monteverdi, registrato successivamente a Londra per la BBC. Ricopre inoltre il ruolo di Plutone nella ripresa dell’Orfeo del 2002,  sempre a Barcellona, pubblicata in DVD dalla BBC.
Oltre a registrazioni per le più importanti emittenti europee, Daniele Carnovich ha inciso un centinaio di CD per Decca, Accent, Astrée, Glossa, Opus 111, Tactus, Arcana, K617, Fontalis, Alia Vox, Naxos; tra queste registrazioni figurano l’integrale dei madrigali di Monteverdi nonché sei differenti versioni del Vespro della Beata Vergine.