- 27/09/2022
21:00 - 23:00
Martedì 27 settembre 2022 ore 21,00
Roma, Chiesa di Santo Stefano del Cacco
Domenico Scarlatti e il flamenco
Amaya Fernandez Pozuelo, clavicembalo
Nell’ampia produzione cembalistica scarlattiana convivono due anime: una tendenzialmente aristocratica, e l’altra che potremmo definire popolare. L’anima popolare è segnata dall’influenza del mondo gitano-andaluso, che vivifica e caratterizza alcune delle sue composizioni. Nelle Sonate che risentono dell’influenza della musica popolare iberica, semplificando assai, si possono distinguere essenzialmente due elementi: l’elemento ritmico marcato e serrato, e l’elemento melodico con ampie libertà espressive. Nell’eseguire al clavicembalo alcune sonate del grande Domenico e di altri compositori iberici contemporanei ed epigoni che hanno assorbito e rielaborato lo stile inaugurato dal compositore napoletano, Amaya Fernández Pozuelo, fornirà alcune chiavi di lettura necessarie a comprendere come quando perché Scarlatti sia stato influenzato dall’esuberanza del mondo iberico, traducendola con ironia leggerezza e maestria, per dischiudere all’ascoltatore un mondo nuovo.
Domenico Scarlatti 1685-1757
Sonata K 1 in re minore
Allegro
Padre Antonio Soler 1729-1783
Sonata n. 84 in Re maggiore(R413)
Allegro
Domenico Scarlatti
Sonata K 208 in la maggiore
Adagio e cantabile
Mateo Pérez de Albéniz 1755-1831
Sonata in Re maggiore
Presto e gaio
Domenico Scarlatti
Sonata K 213 in re minore
Andante
Félix Máximo López 1742-1821
Variaciones al Minué afandangado in re minore
Preludio Largo – Allegro Moderato – Vivo
Domenico Scarlatti
Sonata K 184 in fa minore
Allegro
Sonata K 115 in do minore
Allegro
Laureata in clavicembalo, pianoforte e musicologia, Amaya Fernández clavicembaloPozuelo è una delle clavicembaliste più interessanti sul panorama internazionale. Di lei hanno detto che «ha idee ben chiare sul modo di interpretare la musica antica, intendendo il coinvolgimento del pubblico come un obiettivo primario da raggiungere e la cosa interessante è che ci riesce» (Amadeus) e che sa «conquistare l’uditorio con la tastiera del suo clavicembalo, strumento che, pensato per spazi piccoli, può diventare grande quando si suona con arte» (El adelantado de Segovia). Ha contribuito a dare una nuova visione del repertorio antico della scuola spagnola per tastiera, come dimostrano i dischi El canto llano del caballero e Domenico Scarlatti alio modo.
Su quest’ultimo, la rivista spagnola Scherzo ha sottolineato che «in poche registrazioni come questa, quel puro e genuino folklore tradizionale attribuibile a Scarlatti è così palpabile e che quasi nessuno riesce a mostrare quando affronta la sua musica». Oltre alla sua attività come solista, collabora come basso continuo con orchestre e gruppi importanti. Insegna cembalo e b.c alla Civica Scuola di Musica Claudio Abbado di Milano