- 17/12/2022
19:00 - 20:30
Sabato 17 dicembre, ore 19.00
Oratorio del Caravita
La Sambuca Lyncea
Valeria La Grotta, soprano
Luigi Trivisano, clavicembalo
Andrea Lattarulo, violoncello
Dario Landi, arciliuto
«Amare et non videre»
La musica sacra a Napoli tra Seicento e Settecento
Luigi Rossi (1597 ca –1653)
Diva ch’in trono assisa [aria spirituale, Roma 1640]
Simone Coja
Mottetto II per ogni tempo, per soprano e basso continuo
[dai Mottetti sacri a una e due voci]
Giovanni Salvatore (1611 – 1688 ca)
Toccata del I tono
Alessandro Scarlatti (1660 – 1725)
O quam formosa aurora… Aurora sic raram [dal Concerto sacro Mortales, non auditis?]
Hodie beata Francisci anima… Amare et non videre [dal Concerto Sacro Rorate coeli dulcem]
Gaetano Troncone
Passacaglia in si minore
Francesco Durante (1684 – 1755)
Lamentatio Primi Nocturni Feriae Quintae;
Lamentatio Primi Sabbati Sancti,
Lamentatio Feriae Sextae,
[dalle Lamentationes Jeremiae Prophetae, per soprano, violoncello obbligato e basso]:
Gaetano Greco (1657 – 1728)
Toccata del I tono
Francesco Provenzale (1632 –1704)
Sui palchi delle stelle [Cantata spirituale per soprano e basso continuo]
Il linguaggio della cosiddetta “scuola napoletana”, fondata da Francesco Provenzale e poi codificata da Alessandro Scarlatti, si connota di una sensualità intrinseca tale da mantenere l’espressività straordinaria e la capacità comunicativa anche nel contesto sacro, conducendoci ancora oggi in quello spazio devozionale dove altare e palcoscenico si incontravano e si intrecciavano. Questo programma vuole proporre una scelta significativa di autori che hanno contribuito allo splendore della musica partenopea tra Seicento e Settecento come Francesco Durante, capostipite della gloriosa e longeva tradizione didattica – propria dei quattro Conservatori di Napoli – secondo cui il contrappunto palpita tra durezza et ligatura; Lugi Rossi primo napoletano, ma pugliese di nascita, ad aver scritto un’opera per la corte parigina del Re Sole (l’Orfeo – 1647) e che anche nelle cantate spirituali offre una chiave di lettura teatrale; Simone Coja, del quale restano solo due raccolte superstiti appartenenti alla nobile casata milanese Trotti Bentivoglio, ora custodite nella Biblioteca Nazionale di Parigi.
Accanto a loro figurano alcuni maestri versati anche sul fronte strumentale, ugualmente coltivato nel Regno di Napoli ma oggi ancora in attesa di una vera riscoperta (Valeria La Grotta).
La Sambuca Lyncea è un ensemble vocale e strumentale formatosi a Napoli nel 2019 per volontà di Antonio Florio e del cembalista Luigi Trivisano, con l’intento di riscoprire il repertorio vocale inedito della scuola napoletana e di restituirlo con prime esecuzioni in tempi moderni secondo i criteri filologici della prassi storicamente informata. Si avvale della consulenza dei più importanti musicologi quali Dinko Fabris, Lorenzo Mattei, Galliano Ciliberti, Teresa Gialdroni. Tra i vari progetti si segnalano Giovanni Cesare Netti: Cantate e Serenate (con una prossima uscita discografica secondo l’edizione critica a cura di Giovanni Tribuzio); Nel mar che bagna a Mergellina il piede per la Fondazione De Vito al Palazzo Pretorio di Prato; Al mondo presento il mio morir al Teatro Verdi di Busseto, Giuditta da Betulia al Palazzo Ducale di Mantova e prossimamente al Palazzo Zevallos-Stigliano di Napoli nell’ambito della mostra dedicata ad Artemisia Gentileschi.
Valeria La Grotta. Dopo il diploma in Canto lirico si specializza in Canto rinascimentale e barocco al Conservatorio B. Maderna di Cesena con Roberta Invernizzi. Si perfeziona con Lucrezia Messa, Sonia Prina, Marina De Liso, Sergio Foresti, Stefano Aresi e Marco Mencoboni. Consegue il Master di II livello in Musica Antica al Conservatorio S.Pietro a Majella di Napoli, affiancando all’attività artistica quella di ricerca musicologica. Fra i vari debutti: Acis et Galatée di Lully diretta da Federico Maria Sardelli al Maggio Musicale Fiorentino; Dido and Æneas di Purcell con la Cappella Neapolitana di A. Florio al Ravello Festival; Te Deum di Charpentier e Ode for St.Cecilia’s Day di Händel con Le Parlement de Musique a Strasbourg; Passioni barocche Napoletane di G. Veneziano al Festival de Música Antigua de Sevilla; Festival Notti Sacre in duo con il contralto Sonia Prina; Ercole in Tebe di J. Melani al Teatro della Pergola; Astrologi immaginari di Paisiello al Teatro Romano di Aosta; Orfeo di L. Rossi; Figli di un dio ubriaco diretta da Antonio Greco al Monteverdi Festival di Cremona.
Francesco Luigi Trivisano si diploma in pianoforte con il massimo dei voti e la lode. Si avvicina allo studio della prassi esecutiva antica frequentando i corsi estivi di Urbino e, sotto la guida di Enrico Baiano, incomincia lo studio del clavicembalo. Nel 2015 consegue con il massimo dei voti il II° livello accademico in clavicembalo presso il Conservatorio “S. Pietro a Majella” di Napoli dove frequenta il Master in musica antica tenuto da Antonio Florio, con il quale ha collaborato in qualità di cembalista continuista e solista con il gruppo della Cappella Neapolitana. Si è esibito in prestigiose rassegne di musica antica in Svizzera, Francia, Austria, Svezia, America. È stato pianista solista e accompagnatore al clavicembalo in vari festival e concorsi in Italia e all’estero. Attualmente collabora come maestro al cembalo presso il Conservatorio di Novara e di Ferrara.
Andrea Lattarulo si è diplomato in Violoncello al Conservatorio di Musica S. Cecilia di Roma per poi proseguire con lo studio della Viola da Gamba e del violoncello barocco, diplomandosi al Conservatorio “O. Respighi” di Latina e perfezionandosi con G. Nasillo, P. Pandolfo, Guido Balestracci (viola da gamba) e con B. Hoffmann alla Scuola di Musica di Fiesole (Violoncello Barocco).
Si è esibito in occasioni quali il Festival Villa Solomei, i Concerti del Quirinale di Radio Tre, il Reate Festival, Giovanni Paisiello Festival, Roma Festival Barocco, Musica negli Horti, Anima Mea Festival, la Stagione Musicale dell’Oratorio del Gonfalone, il Festival Musicale Estense (Grandezze e Meraviglie), Ravello Festival, Barocco Festival Leonardo Leo, Urbino Musica Antica, Festiwal Goldbergowski Gdańsk, Resonanzen, Sagra Musicale Malatestiana, Ravenna Festival.
Dario Landi Inizia gli studi di liuto all’età di 8 anni con il Maestro Gianluca Lastraioli, si è diplomato nel 2022 con il massimo dei voti al Conservatorio A.Boito di Parma. Ha frequentato corsi di perfezionamento presso la Sommerakademie di Homburg Am Main e il Festival di musica antica di Urbino. Vincitore del terzo premio al IV concorso internazionale di musica antica sezione liutisti al conservatorio dell’Aquila. Ha suonato nell’Orchestra Giovanile Italiana e nell’Orchestra Barocca Nazionale dei Conservatori. Ha svolto attività di continuista sotto la direzione di Alessandro Quarta; nell’ensemble Mvsica Perdvta; nell’ensemble Concerto di Roberto Gini; nel gruppo Dramatodia di Alberto Allegrezza; in Pisa Early Music di Alessandro Carmignani; nella Cappella Musicale di San Petronio di Michele Vannelli; ha partecipato all’incisione di CD per le etichette Bongiovanni, Brilliant Classic ed Elegia. È il tiorbista de La Compagnia de Violini con i Maestri Francesco Baroni e Alessandro Ciccolini.
Sede: Oratorio del Caravita