- 10/12/2022
19:00 - 20:30
Sabato 10 dicembre ore 19.00
Oratorio del Caravita
Ingresso libero (non occorre prenotazione)
Alessandro Albenga, organo
Gregorio Strozzi: rigore e bizzarrìa
Gregorio Strozzi (1615 ca. – post 1687)
da “Capricci da sonare Cembali et Organi” – Opera IV (Napoli 1687)
• Toccata prima per Cembali, & Organi, con pedarole, e senza
• Sonata terza con pensiero dell’undecimo tono trasportato, all’ottava sotto.
• Capriccio primo con partite, sopra ut re mi fa sol la, del 12. tono naturale
da “Elementorum Musicae Praxis” – Opera III (Napoli 1683), due bicinia:
• Qui navigant mare, enarrant pericula eius
• Timidus miles vincere raro solet
da “Capricci da sonare Cembali et Organi” – Opera IV (Napoli 1687)
• Corrente quarta.
• Balletto secondo.
Toccata de Passacagli, e ciascheduno può sonarsi à solo
Lo sguardo creativo di Gregorio Strozzi è indubbiamente rivolto al passato, ma la sua rilettura delle antiche forme e delle “maniere” dei predecessori è pervasa da una tensione nuova. Nelle sue composizioni traspare tutta l’inquietudine di chi, pur rimanendo legato all’universo sonoro in cui si è formato, vorrebbe superare i propri maestri e portare alle estreme conseguenze il linguaggio della propria tradizione.
In linea col dualismo tipico del primo Barocco per tastiera, la musica di Strozzi si muove sul filo di un equilibrio tra forze opposte: da un lato l’ostentazione di una solida padronanza dello “stile severo”, che si manifesta in un contrappunto rigoroso (talvolta un po’ pedante), nell’esemplare condotta delle parti e nella sapiente elaborazione tematica, dall’altro il fremito di una fantasia sempre alla ricerca di “colpi di scena” e soluzioni inusuali, fra inestricabili agglomerati di abbellimenti e imprevedibili variazioni agogiche e ritmiche.
A una selezione di brani tratti dalla sua opera più conosciuta, i Capricci da Sonare Cembali et Organi (1687), sono stati affiancati due Bicinia (scelti fra i più adatti a un’esecuzione sulla tastiera) tratti da Elementorum Musicae Praxis… (1683). Un’opera, quest’ultima, che ci illumina su di un tratto fondamentale nella personalità dell’Abate Strozzi, ovvero quello di scrupolosissimo didatta, amante degli enigmi e dell’arcano in musica.
Alessandro Albenga si è diplomato in Pianoforte e in “Organo e Composizione Organistica” al Conservatorio “S. Cecilia” di Roma e perfezionato presso le Accademie Organistiche di Pistoia, Meaux (Francia) e Haarlem (Olanda).
Ha suonato con importanti gruppi vocali e strumentali, quali l’ensemble Il Teatro Armonico, l’Orchestra Barocca Italiana, l’Orchestra Sinfonica della R.A.I. di Roma, l’Orchestra Sinfonica dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia, l’Academia Montis Regalis, l’Orchestra della Diocesi di Roma, il coro Musicanova, l’Ensemble Festina Lente e l’ensemble Seicentonovecento.
Già membro della commissione ministeriale di tutela degli organi antichi del Lazio, presta consulenza nel restauro di organi storici e nella progettazione di nuovi strumenti.
È stato docente di Organo e Composizione Organistica presso il Conservatorio “L. Refice” di Frosinone e, precedentemente, nei Conservatori di Musica di Firenze, Adria, Campobasso e Benevento, dove ha insegnato anche “Accordature e Temperamenti” e “Storia e Tecnologia dello Strumento”.
Ha tenuto concerti e masterclass per conto dell’Istituto dell’Organo Storico Italiano, dell’Accademia Internazionale d’Organo di Smarano (Trento) e presso il Lemmensinstituut di Lovanio (Belgio).
Dal 1987 al 2002 è stato organista dell’Arcibasilica di S. Giovanni in Laterano e attualmente è organista della Cappella Musicale di S. Maria dell’Anima.
Sede: Oratorio del Caravita