- 12/12/2022
20:30 - 22:00
Lunedì 12 dicembre, ore 20.30
Ai vis Lo Lop
Alessandro de Carolis, Rauti dolci
Lorenza Maio, violino, Rauto dolce
Carmine Scialla, chitarra battente
Giuseppe Copia, tiorba, chitarra barocca
Antonino Anastasia, percussioni
Intorno alla tarantella
prevendita su diyticket.it | CallCenter 060406
Ingresso 1 Biglietto € 10,00 – Carnet 4 biglietti €25,00
Athanasius Kircher (1602 – 1680)
Tono Hypodorio
Andrea Falconieri (1585-1656)
Brando dicho el melo, lo Spiritillo Brando
Balli di Sfessania
Santiago de Murcia (1673 – 1739)
Fandango
Andrea Falconieri
Folia echa para my Senõra
L’eroica, Ciaccona
Improvvisazioni sulle tarantelle tradizionali
Tarquinio Merula (1595-1665)
Ciaccona
Gaetano Greco (1657 – 1728)
Tarantella con diverse Partite
Marco Uccellini (1603 – 1680)
La Bergamasca
A solo di chitarra battente
Athanasius Kircher
Antidotum Tarantulae
Don Francisco Xavier Cid
Tarantella
Le forme di danza popolari, ben radicate nel folklore e nell’immaginario italiano, per secoli hanno aIascinato i musicisti di tradizione colta, che ne hanno codi1cato e sviluppato le forme.
Un esempio su tutti è rappresentato dal tema di tarantella. Antichissima danza del sud Italia, studiata nel VII° secolo dal gesuita Athanasius Kircher nel suo trattato Musurgia Universalis (Roma, 1550), che ne raccoglie alcune aIascinanti melodie descrivendone il caratteristico impiego medico nella cura per il tarantismo.
Codi1cata circa un secolo dopo nelle forme che conosciamo ancora oggi, rintracciabili negli scritti di Don Francisco Xavier Cid (Tarantismo observado in Espana (Madrid, 1787) e nelle composizioni di compositori di area napoletana come Gaetano Greco e Cristoforo Caresana, la tarantella ha poi conservato 1no ai giorni nostri alcuni moduli stilistici propri del barocco, evidenti nelle moderne tarantelle calabresi e nelle carpinesi tutt’ora suonate nel nel nord della Puglia.
Muovendosi tra le forme di tarantella arcaiche e tradizionali e la loro stilizzazione settecentesca, tra i balli della Napoli barocca e gli ostinati italiani, a loro volta ispirati dalle forme popolari, l’ensemble Ai vis lo Lop ricerca continuamente di far emergere la matrice popolare racchiusa in ciascun brano, lasciandosi trasportare dalla forza della pulsione ritmica, dall’energia della danza e calando così l’ascoltatore in un suggestivo mondo di con1ne, sempre in bilico tra la musica colta e la tradizione orale.
Ai vis Lo Lop nasce dall’incontro tra musicisti appassionati tanto ai repertori colti della musica antica quanto alle musiche di tradizione orale. L’ensemble, già molto attivo sulla scena nazionale, si è esibito in numerose rassegne e festival di musica antica e di musica etnica sul territorio nazionale, come Errichetta Festival, il Barocco Festival Leonardo Leo, il Festival Barocco Alessandro Stradella di Viterbo e Nepi, la rassegna “Il mondo Novo” di Vicenza e molti altri.
Vincitore del Fringe Contest del Festival Barocco Alessandro Stradella, ha suonato in occasione del festival 2018 il brano “Canti dell’andata e del ritorno” composto dal compositore Norman Gomez Ballester ed eseguito in prima assoluta.
Nel 2018 il gruppo pubblica il primo lavoro discogra1co, dal titolo “Il popolano ostinato” per la Da Vinci Classics.
Sede: Biblioteca Vallicelliana