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Domenica 16 novembre 2025, ore 17:00
Roma, Chiesa di San Melchiade
Via Costantiniana 19 (Labaro)
Vox Umana. La voce nello strumento, lo strumento nella voce

 
Seicento Stravagante
Miriam Callegaro, mezzosoprano
David Brutti, cornetto, cornetto muto e flauto
Nicola Lamon, organo

 

Programma
 

Anonimo
Intonazione del Primo tuono
40615, 1655 ca

Giovanni Legrenzi (1626-1690)
Alma redemptoris mater
da Sentimenti devoti op. VI, Venezia 1600

Claudio Monteverdi (1567 – 1643)
O beate viae, o felice gressus (a 2 voci)
da Symbolae diversorum musicorum, Lorenzo Calvi

Cipriano De Rore (1515/6- 1 565)
Angelus ad Pastores (diminuzione di R. Rognoni)
da Il vero modo di diminuire, Venezia 1592

Francesco Usper (1561-1641)
Ricercare ottavo
da Ricercari et arie francesi à quattro voci, Venezia 159

Girolamo Frescobaldi (1583 – 1643)
Canzon Terza detta La bernardinia (Canto solo come stà)
da Canzoni da sonare a una, due, tre et quattro, Venezia 1634

Natale Monferrato (ca.1615 – ca.1685)
Admiramini dilectionis prodigi
da Motetti a voce sola di D. Natale Monferrato… L. I, Op. IV, Venezia1655

Tarquinio Merula (1595 – 1665)
Nigra sum. Canto e Violino
da Pegaso opera l’undecima, Venezia 1640

Giovanni Battista Fontana (1571 – 1630)
Sonata quarta. a violino solo
da Sonate a 1 2 e 3 per il Violino…, Venezia 1628

Giovanni Felice Sances (1600 ca. -1679)
Stabat mater (Pianto della Madonna)
da Motetti a voce sola, Venezia 1638

Andrea Gabrieli (1533 – 1585)
Canzon francese detta Qui la dira
da Canzoni alla francese per sonar sopra stromenti da tasti, Libro VI, Venezia 1605

Tarquinio Merula (1595 – 1665)
Gaudeamus omnes a 2 Canto e Violino
da “Pegaso opera l’undecima” Venezia 1640

 

“Ho sentito la migliore musica che avessi mai udito, sia al mattino che al pomeriggio, di tale delicatezza che avrei camminato per cento miglia in qualsiasi momento per sentire qualcosa del genere (…) La festa è stata celebrata principalmente con musica vocale e strumentale così delicata, così deliziosa, così rara, così ammirevole, così sovranamente eccellente da incantare e stupire tutti quegli stranieri che non avevano mai sentito niente di simile. A volte c’erano da sedici a venti cantori che cantavano tutti insieme sotto la guida del loro maestro o direttore, e al loro canto si aggiungeva la musica degli strumenti, dieci tromboni, quattro cornetti e due viole di straordinaria grandezza…“ (Thomas Coryat, viaggiatore in visita a Venezia nel 1608 durante i festeggiamenti in onore di San Rocco)

Nel XVII secolo, per celebrare con il dovuto fasto le ricorrenze civico-religiose e le funzioni liturgiche, era consuetudine ricorrere a molti musicisti che accompagnavano gli articolati rituali delle cerimonie, eseguendo sia musica vocale che strumentale. All’epoca, a Venezia, l’apparato musicale era di qualità eccelsa, comprendeva infatti i più rinomati maestri di cappella della basilica ducale e i più virtuosi cantanti, cornettisti, violinisti e trombonisti che si esibivano in omaggio ai Santi patroni e in occasione delle ricorrenze devozionali delle numerose chiese della città.

È in questo periodo florido che si instaurano indissolubilmente i legami tra cantanti e strumentisti: i virtuosi più richiesti erano infatti coloro che potevano imitare al meglio la voce umana, non tanto per quanto riguarda il timbro, quanto per la capacità di articolare le parole, di “parlare” attraverso lo strumento.

Ciò deriva dalla pratica in voga in tutto il Rinascimento di raddoppiare o sostituire con strumenti le voci di un ensemble vocale.

Da questa prassi prendono vita veri e propri “duelli” musicali, dove voci e strumenti fioriscono le melodie con diminuzioni, variazioni, abbellimenti e trilli. All’inizio del XVII secolo, gli strumenti iniziano ad acquisire una propria autonomia, sviluppando uno specifico repertorio solistico e cameristico in dialogo con una o poche voci: è in quest’epoca che fiorisce il mottetto concertato.

Il programma proposto da Seicento Stravagante con il mezzosoprano Miriam Callegaro è un excursus che ripercorre lo sviluppo delle interazioni tra voci e strumenti nel primo Barocco, attraverso l’esecuzione di mottetti concertati per voce sola, cornetto e continuo, diminuzioni virtuosistiche e letteratura organistica dei compositori più rappresentativi della scuola italiana.

 

 

Miriam Callegaro, mezzosoprano, ha iniziato lo studio del canto con il Maestro Christian Hilz e ha successivamente concluso il biennio di Canto Rinascimentale e Barocco con lode presso il Conservatorio “A.Pedrollo” di Vicenza sotto la guida dei Maestri Gemma Bertagnolli e Marco Scavazza. Ha conseguito in precedenza il diploma in violino presso il Conservatorio “C. Pollini” di Padova sotto la guida del Maestro Giacobbe Stevanato. Si è specializzata in seguito in Didattica della Musica alla Hochschule der Künste Bern, conseguendo il Master in Music Pedagogy e successivamente il Master in Specialized Performance, in direzione di coro con lode alla Musikhochschule Basel sotto la guida del Maestro Raphael Immoos

arina De Liso, approfondendo il repertorio Barocco e Belcantistico per mezzosoprano.

Canta come solista in festival di musica antica in Italia e all’estero e in note sale da concerto, tra cui Sale Apollinee del teatro La Fenice, Cattedrale di Evora-Portogallo, Oper Schloss Waldegg – Solothurn (Svizzera), dove ha debuttato nel ruolo di Ericlea ne “Il ritorno di Ulisse in patria” di Claudio Monteverdi, Trame Sonore – Mantova, Milano Arte Musica, Sagra Musicale Umbra – Perugia, Spazio e Musica – Vicenza, Grandezze e Meraviglie – Modena, Festival Organistico Internazionale di Treviso, Festival Vivaldi – Venezia, Festival Monteverdi – Cremona, Venetia Picciola – Casalmaggiore (Cremona). Collabora con ensemble come Manto Sonora (dir. W. Testolin), Cremonantiqua, Cantus Firmus Ensemble, Umbra Lucis, Kairos Vox e Ensemble Palladio.

 

David Brutti ha studiato sassofono con J.-M. Londeix e M. B. Charrier presso il Conservatorio di Bordeaux, ottenendo la “Medaille d’Or”, ha conseguito successivamente il Master in Musica da Camera sotto la guida di Pier Narciso Masi presso “Accademia Pianistica Internazionale di Imola”.

Dal 2000 al 2008 David Brutti è stato premiato in oltre quindici competizioni internazionali e nazionali. Nel 2012 inizia lo studio del cornetto con Andrea Inghisciano. Collabora regolarmente con diversi prestigiosi direttori e ensemble, tra cui Lautten Compagney, Antonio Florio, Gabriel Garrido, Federico Maria Sardelli, Odhecaton, Accademia Bizantina, Modo Antiquo, La Pifarescha, Ensemble Il Gusto Barocco (Stuttgart), L’Estro d’Orfeo, Cappella Marciana (Venezia), La Folia Barockorchester (Wien), Il Giardino Armonico. Si esibisce in numerosi festival di musica antica come Festival Claudio Monteverdi (Cremona), Trigonale 2016 (Maria Saal – Austria), Sagra Musicale Umbra e nei principali teatri, chiese e sale da concerto come Teatro Regio – Torino, Teatro Olimpico – Vicenza, Teatro Ponchielli – Cremona, Mannheim Nationaltheater

Theater an per Wien – Vienna, Teatro La Pergola – Firenze.

Ha effettuato registrazioni per Amadeus, BIS, Pan Classics, Dynamic Brilliant Classics, Bongiovanni, Radio Vaticana, ORF1, Tactus, Dynamic, Extended Place, Pan Classics e BIS.

 

Nicola Lamon studia organo con Elsa Bolzonello Zoja, clavicembalo con Sergio Vartolo e Marco Vincenzi presso il Conservatorio “B. Marcello” di Venezia. Ha conseguito inoltre il diploma in Canto Gregoriano a pieni voti con Lanfranco Menga.

Si perfeziona con H. Davidsson, W. Porter, J. L. Gonzalez Uriol e presso l’Accademia Chigiana di Siena con Cristophe Rousset.

Dal 2001 al 2005 ha ottenuto diversi riconoscimenti in vari concorsi nazionali e internazionali, tra cui Borca di Cadore, Viterbo, Fano Adriano (TE), Fusignano (RA) e Pesaro. Nicola Lamon svolge un’intensa attività concertistica come clavicembalista e organista, sia in veste di solista che di continuista, con particolare interesse per gli organi storici.

Collabora regolarmente con diversi prestigiosi direttori e ensemble, quali Marco Mencoboni – Cantar lontano, I Barocchisti – Diego Fasolis, Orchestra “Lorenzo Da Ponte” – Roberto Zarpellon, Modo Antiquo – Federico Maria Sardelli.

Ha registrato nel 2021 il primo libro del Clavicembalo ben temperato e L’arte della fuga di J. S. Bach per Velut Luna su un clavicembalo Silbermann di Romain Legros.

E’ stato docente presso il conservatorio “C. Pollini” di Padova di Pratica della tastiera e lettura del repertorio vocale. Attualmente svolge attività di accompagnatore al clavicembalo presso i conservatori “A.Pedrollo” di Vicenza e “A.Steffani” di Castelfranco Veneto (TV).

Dettagli

Luogo

  • Chiesa di S. Melchiade
  • Chiesa di S. Melchiade - Via Costantiniana 19
    Roma,
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