ROMAMOR: DALLA TERRA E DAL CIELO
Mercoledì 9 Dicembre ore 21.00
Musei Capitolini, Sala del Marco Aurelio
Piazza del Campidoglio, 55
LACRIME AMOROSE
Lauren Armishaw, soprano
Sarah Ridy, arpa tripla
Jan Cizmar, chitarrone
Nella ricca stagione musicale romana agli inizi del secolo XVII le variegate committenze garantirono una speciale commistione tra musica sacra e profana.
Nonostante le diverse destinazioni a cui erano finalizzate, le produzioni musicali di cantate e mottetti presentavano tratti comuni e linguisticamente riconducibili ad un ambiente culturale omogeneo. In questo ambiente confluivano ed operavano musicisti provenienti da città ed esperienze diverse, le cui eterogeneità si amalgamavano determinando, nel processo di trasformazione, le linee estetiche e i processi compositivi che , nel corso degli anni a seguire, aprirono la strada ai grandi oratori bachiani ed haendeliani.
I compositori presentati rispecchiano questa realtà dinamica, dai virtuosi di strumento come Kapsberger e Frescobaldi al musico-didatta Carissimi, al tiorbista Bartolotti, ai cantanti Landi e Rossi; una particolare riproposizione di composizioni fra testi sacri, profani e morali. Un continuum tessuto sotto il segno dell’amore che, attraverso le opposizioni di gioia e dolore, regala all’ascoltatore un mondo apparentemente lontano ma profondamente attuale.
Girolamo Kapsberger (1580-1651), il “tedesco della tiorba” come veniva chiamato per il suo virtuosismo con tutti gli strumenti della famiglia dei liuti, si trasferì a Roma attorno al 1605 e qui compose sia musica vocale (sacra e profana) che musica per strumenti a corde pizzicate, entrando nella cerchia dei musicisti vicini alla corte papale di Urbano VIII. Tra le sue opere, ricordiamo i 4 libri di intavolature per chitarrone, i 4 libri di intavolature per liuto e i libri di villanelle, dai quali sono tratti i brani di questa serata.
Girolamo Frescobaldi (1583-1643) fu considerato uno dei più grandi compositori e virtuosi della tastiera della prima metà del XVII secolo. Pubblicò la sua prima collezione di toccate nel 1615, rivedute poi nel 1637 insieme alle ultime pubblicazioni. La Toccata Terza appartiene a questa prima raccolta di composizioni per tastiera.
Giacomo Carissimi (1605-1674) può considerarsi il più importante compositore a Roma della metà del XVII secolo. Definì gli aspetti caratteristici dell’Oratorio latino e fu compositore prolifico di mottetti e cantate. Attraverso i suoi discepoli e l’ampia diffusione della sua musica, lasciò un’impronta indelebile sugli sviluppi musicali nei paesi del nord Europa.
Domenico Mazzocchi (1592-1665) lavorò a Roma soprattutto su commissione di Papi e cardinali, in particolare del Cardinal Maffeo Barberini, poi eletto al sacro soglio col nome di Urbano VIII. Mazzocchi fu il primo ad usare il semitono enarmonico ed i segni del crescere, del diminuire, del piano e del forte, adottati ben presto da tutti i compositori di musica sacra.
Angelo Michele Bartolotti (?-post 1668) chitarrista , tiorbista e compositore italiano della cui vita conosciamo assai poco; prima di trasferirsi a Parigi nel 1650 pubblicò almeno due raccolte di musica per chitarra e un trattato sull’accompagnamento della tiorba, quest’ultimo senza dubbio la migliore fonte del XVII secolo sull’argomento. Durante il soggiorno romano lavorò per la regina Cristina di Svezia, alla quale dedicò il suo Secondo Libro per chitarra.
Stefano Landi (1587-1639) fu cantante ed insegnante, il primo compositore romano a scrivere un’opera e uno dei creatori della cantata barocca. La sua produzione comprende 6 libri di arie, tre raccolte profane, una messa, salmi, canzoni e due opere.
Stefano Pignatelli (1578-1623) giunse a Roma al seguito del cardinale Scipione Caffarelli-Borghese su pressione del quale fu eletto lui stesso cardinale nel 1621, dimostrandosi uomo degno della porpora concessagli, in modo particolare come protettore delle arti e committente di opere pittoriche (Guercino) e musicali (Giovanni Girolamo Kapsberger).
Luigi Rossi (1597-1653) è stato un compositore, musicista e maestro di canto italiano, autore, tra l’altro, di oltre 200 cantate da camera. Ebbe il merito di introdurre il melodramma italiano presso la corte di Francia e di fondare la cantata da camera.