
8 DICEMBRE ORE 20.30
ROMA, CHIESA DI SAN LUIGI DEI FRANCESI
Non sa chi non è amante che cosa sia aspettar, non sa che un solo istante è un secolo di pene. Così comincia la prima aria del concerto di questa sera, tratta dall’oratorio Erode. È musica sacra, ma trasuda emozioni, permeata fino nella sua intimità da tutto ciò che è umano. Così come la vita violenta di Alessandro Stradella è incredibilmente costellata da situazioni, eventi e accadimenti che contrastano (o amplificano?) la spiritualità dei suoi lavori più sacri, a partire dal S. Giovanni Battista. Ma anche il contrappunto di Caldara, considerato uno dei più grandi maestri di armonia del suo tempo, straziato da dissonanze che arrivano al cuore, il sentimentalismo di Durante o l’inquietudine formale di Carlo Mannelli, uno dei massimi violinisti e compositori della scuola romana pre-corelliana, sono i segni profondi di quella visione che, unica al mondo, generò moltissime fra le più raffinate opere d’arte esistenti dal mondo: il Barocco.
Carlo Mannelli, (Roma, 1640-1697) fu per circa 15 anni uno dei massimi violinisti dello Stato della Chiesa. La sua musica rappresenta lo stile romano antico giunto a piena maturazione e la ricerca formale lascia ancora spazio ad un cambiamento continuo del materiale tematico, tratto distintivo di molta musica precedente alla riforma portata qualche anno dopo il Mannelli da Corelli. La triosonata op. 2 n. 4 è un inedito e viene eseguito per la prima volta in tempi moderni, così come gli inediti di Gasparini, Durante e Bisso rappresentano ascolti nuovi per gli ascoltatori odierni. Roma fu il fulcro e la fucina di un modo di pensare l’arte, tutti i compositori in programma vissero a Roma, chi per qualche anno, chi per l’intera esistenza, incontrando sul proprio percorso mecenati come Ottoboni, Pamphili e Ruspoli, grandi musicisti come Pasquini, Corelli, Haendel e Scarlatti. Ed è a Roma che si potevano respirare quelle atmosfere miste di spiritualità altissima e di estrema carnalità, fra i vicoli del centro, che al calar della sera pullulavano di ladri, prostitute, malintenzionati. È qui che i sospiri di dolore e d’amore sublimavano fino ad incastonarsi nel firmamento delle opere d’arte più raffinate, nella musica più eminentemente sacra, ma proprio per questo anche più umana.
Venerdì 8 dicembre, ore 20.30
Roma, Chiesa di San Luigi dei Francesi
SPAZIO
Sospiri di dolore … sospiri d’amore
Arie e cantate sacre del barocco italiano
SPAZIO
Carlo Mannelli (1640 – 1697), Triosonata op. 2 n. 4 in La minore «La Vecchi» – inedito
SPAZIO
Francesco Gasparini (1661 – 1727), Non sa chi non è amante
aria di S. Giovanni dall’opera Erode – inedito
SPAZIO
Alessandro Stradella (1639 – 1682), Allegro dalla Triosonata n. 8 in La minore
SPAZIO
Francesco Gasparini , Se piange l’aurora aria dall’Oratorio S. Maria Egeziaca
Motteto a 8 voci – inedito
SPAZIO
Alessandro Stradella, Andante dalla Triosonata n. 8 in La minore
SPAZIO
Francesco Durante (1684 – 1755), Crudeltà di Nerone dalle 6 Cantate spirituali – inedito
Recitativo – Allegro – Arioso – Largo
SPAZIO
Antonio Caldara (1670 -b1736), Grave dalla Triosonata op. 1 n. 5 in Mi Minore
SPAZIO
Da quel strale
aria dall’Oratorio Maddalena a’ piedi di Cristo (Roma, 1693)
SPAZIO
Vivace dalla Triosonata op. 1 n. 5 in Mi Minore
SPAZIO
Mateo Bisso (1705 – 1776), Se volgi al ciel turbato aria da S. Atanasio Patriarca – inedito
SPAZIO
Filippo Mineccia – Controtenore
SPAZIO
Il Sogno Barocco
Paolo Perrone, Gabriele Politi – Violini
Rebeca Ferri – Cello
Francesco Tomasi – Tiorba
Andrea Buccarella – Cembalo
Paolo Perrone – Violino e Direzione