CHIESA DI SAN GIOVANNI DEI FIORENTINI

Roma, Piazza dell’Oro, 1
Sabato 10 Dicembre 2016 ore 21,00

ANTONIO VARRIANO, organo

Agli inizi del XVII sec. si diffuse in Italia un nuovo stile compositivo denominato da Monteverdi seconda prattica. A differenza della prima prattica, fondata sul contrappunto osservato, la seconda era orientata a legittimare lo stretto legame di parola-musica e l’articolato sistema armonico e melodico volto a richiamare quel ‘universo di cose varie e nuove che diletta la natura variabile degli uomini’.

I brani di Frescobaldi trasferiscono su tastiera questa nuova ed ‘universale varietà’, esplicitandola attraverso le innumerevoli dissonanze, ‘fioriture’, contrasti di sezioni accordali e passi imitativi. Uno stile che, indirettamente, influenza anche lo stile di Pachelbel che, ridefinendo i principi della scuola tedesca, approda ad uno stile votato alla semplicità armonica ed alla cantabilità melodica.

Un connubio di forme che in Muffat diventa ancor più evidente, per la sua duplice formazione italo-francese, parigina e romana, determinando non solo una sintesi tra le due principali tradizioni musicali nazionali europee, ma, in una visione più ‘aperta’, diventa artefice della divulgazione del Concerto Grosso in Germania. Un genere compositivo, corelliano per eccellenza, al quale è saldamente legato il Concerto Grosso di A. Vivaldi. Un brano che, nella trascrizione per tastiera, rievoca l’effetto ‘dialogante’ tra il gruppo strumentale ristretto, concertino, e l’orchestra d’archi, Concerto grosso.

La contrapposizione sonora è il principio che ispira anche le Sonate di Spergher, che, contrariamente alle più articolate forme del tempo, elaborano motivi melodicamente efficaci su un accompagnamento armonico minimale.

Gli altri brani del programma, pur ispirati da melodie di differenti tradizioni, adottano comunemente la Variazione come elemento costruttivo. La partita “Nun Komm der Heiden Heiland” (Ora vieni salvatore delle genti), di Zachow, con un chiaro richiamo al tempo liturgico dell’Avvento, legittima la tradizione luterana; la Ciaccona di Fischer , costruita su basso ostinato, rievoca i passi di danza in ritmo ternario dell’antica tradizione popolare.

PROGRAMMA

G. Frescobaldi:  Toccata I (dal II Libro) – Canzone IV (dal II Libro) – Toccata per l’Elevazione (Fiori musicali)

J. Sperger:  Tre sonate per Organo – Andantino con brio – Cantabile – Allegretto moderato

J. K. Fischer:  Ciaccona in Fa magg.

F. W. Zachow:  “Nun Komm der Heiden Heiland” (4 versi)

G. Muffat:  Toccata VI

J. Pachelbel:  Tre fughe sul Magnificat quinti toni  I – IV – X

A. Vivaldi:  Concerto in Si bem. Magg. (trascrizione di A. Varriano) ex RV82 in Do magg. per Liuto Allegro non molto – Larghetto – Allegro

Antonio Varriano, organo

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